«EO straniero e non mi avete accolto», nelle peripezie di un asino c’è il rifiuto dell’altro
Le bestie siamo noi. Noi umani. Questo sembra suggerisci EO (da pronunciare in onomatopea Hi-oh, Hi-oh), l’asinello migrante di Jerzy Skolimovsky – il corsaro polacco al diciottesimo lungometraggio in quasi sessant’anni – che dopo il Premio della Giuria di Cannes…