I capelli sono parte integrante della persona «Vivo sempre insieme ai miei capelli», canta Nicolò Fabi in una canzone intitolata proprio Capelli e uscita nel 1997. [Io senza capelli sono una pagina senza quadretti, un profumo senza bottiglia, una porta chiusa senza la maniglia..]
I capelli visti come un modo di essere, elementi che caratterizzano l’identità, la cultura, ma anche lo stile di vita e l’appartenenza a una determinata etnia. I nostri capelli, che ci piacciano oppure no, sono una parte del corpo che gli altri guardano e possono diventare oggetto di giudizio, per questo cerchiamo sempre di tenerli in ordine, perché non vogliamo che le persone si facciano un’idea sbagliata di noi.
Hair Love è un breve cartone animato statunitense che nel 2020 ha vinto l’Oscar come miglior cortometraggio d’animazione e vede un papà di colore alle prese con il tentativo di domare i capelli ribelli della figlioletta, mentre la madre si trova in ospedale a combattere il cancro. Capelli che la bimba vuole avere in ordine quando va a trovare la mamma (calva per le cure) e che il papà alla fine riesce a pettinare grazie a un tutorial.
Abbiamo parlato di capelli con Paulette Bah, originaria della Costa d’Avorio e proprietaria del negozio Afro Hair Boutique che si trova a Bologna in via Matteotti 35.
Paulette, quando è arrivata in Italia e come hai iniziato a lavorare?
«Sono arrivata più di 30 anni fa per seguire mio marito che era venuto qui in cerca di una vita migliore. All’inizio lavoravo in una pasticceria, poi ho avuto un negozio di prodotti alimentari esotici e alla fine ho iniziato a fare la parrucchiera. è la mia passione, anche in Africa avevo questa attività. Poi è venuta mia sorella Laura è abbiamo iniziato a gestire assieme questo negozio».
Che tipo di acconciature fai
«Qui, rispetto alla Costa d’Avorio, ho una clientela diversificata, sono soprattutto italiani e africani che vengono a farsi i capelli. Gli Italiani in genere li pettino con le extension o le treccine, agli africani faccio molto anche i dreadlocks. Poi preparo parrucche fatte di capelli veri, per donne che li hanno persi a causa di malattie o stanno seguendo delle cure».
Che cosa rappresentano, per lei, i capelli?
«I capelli sono una parte molto importante del corpo, fanno da cornice al viso. Quelli degli africani sono particolari, rappresentano la nostra cultura e le pettinature che faccio riproducono le nostre abitudini e tradizioni. I capelli ci identificano, sono diversi rispetto ai popoli degli altri continenti. Noi africani siamo orgogliosi dei nostri capelli perché ci contraddistinguono. Non sono per niente facili da trattare e molte volte devo usare della cera o del grasso per tenerli “buoni”. Le treccine sono un ottimo sistema per mantenerli disciplinati. Ci vuole tempo e pazienza, pettinare i nostri capelli diventa come un rito».
Cosa le piace di più della sua attività ?
«Fare la parrucchiera è il mio lavoro, anche quando facevo i capelli in Africa mi sentivo realizzata come persona. In Italia mi sono sempre trovata bene. Il fatto che mio marito fosse già qui, quando ho messo piede in questo Paese, mi ha aiutato moltissimo a inserirmi nella società. A me piace incontrare nuova gente e parlare con i clienti, rendere belle le persone con le pettinature è una cosa che mi dà soddisfazione. Alla sera le gambe sono stanche ma il cuore è contento».
Ti manca il suo paese?
«Il mio Paese mi manca moltissimo, ma mi piace vivere in Italia, la mia vita ormai è qui. In Costa d’Avorio ho ancora i miei genitori e ci torno due o tre volte all’anno. Là ci sono la mia famiglia e le mie origini e là è cominciato anche questo lavoro di parrucchiera che io amo tanto».