Sono 192 le persone iscritte nell’elenco tutori volontari istituito presso il Tribunale per i Minorenni della regione Emilia-Romagna, mentre i minori stranieri non accompagnati accolti risultano essere 1.700, dei quali circa 700 provenienti dall’Ucraina. La figura del tutore volontario è stata introdotta dalla Legge n. 47/2017, la cosiddetta legge Zampa. Si tratta di un privato cittadino che dà la propria disponibilità a esercitare la rappresentanza legale di un minore straniero non accompagnato, ovvero giunto in Italia senza alcun adulto di riferimento. La legge inoltre sancisce il diritto di ogni minore ad avere un tutore volontario che lo accompagni e lo sostenga nel suo progetto di vita. Appare evidente, stando ai dati riportati sopra, che il numero dei tutori disponibili rispetto al numero dei minori accolti sia insufficiente. «Nell’ultimo anno – spiegano dal gruppo Gruppo Tutori Volontari MSNA Emilia Romagna – è emersa una grande difficoltà e i tutori si sono trovati ad affrontare numerose problematiche legate soprattutto all’andamento delle tutele in corso e alle nomine conferite dal Tribunale per i Minorenni. Numerosi tutori del nostro Gruppo, rappresentativo di diverse realtà territoriali di Bologna, Parma, Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Carpi, Cesenatico e Forlì, ci hanno segnalato le difficoltà incontrate, problematiche tali per cui si sono trovati nella condizione di dovere rinunciare alla tutela del ragazzo. I tutori volontari rappresentano un importante punto di riferimento per i ragazzi che giungono in Italia senza alcun figura parentale e possono contribuire al loro inserimento nella società anche dopo il compimento dei 18 anni quando escono dalla rete dei servizi di accoglienza».
Così, a fronte delle criticità rilevate, nel settembre del 2022 il Gruppo Tutori Volontari dell’Emilia Romagna ha deciso di segnalare i disagi riscontrati alla Garante ed alla Presidente del Tribunale. In particolare, è emerso che vengono conferite poche nomine a tutore rispetto al numero dei tutori disponibili, ci sono tutori che non ricevono nomine da 2-3 anni e altri che non sono mai stati contattati. Per contro ci sono tutori che ricevono numerose nomine anche sino a 10 consecutive in un breve lasso di tempo di 10 -15 giorni. «Inoltre, si è rilevato che numerose nomine riguardano la tutela di minori accolti fuori dal territorio provinciale e a volte fuori dalla regione rispetto alla residenza del tutore. In altri casi, – aggiunge Paola Mastellari, presidentessa del Gruppo Emilia-Romagna -che il ragazzo non è più nella comunità indicata ed è stato trasferito altrove. Spesso la tutela riguarda ragazzi che sono prossimi al compimento dei 18 anni o addirittura sono già diventati maggiorenni. Abbiamo ricevuto segnalazioni anche di una modalità non uniforme per il conferimento della tutela, alcune nomine prevedono il giuramento presso il Tribunale per i minorenni e altre senza giuramento con effetto immediato. Permangono grosse difficoltà nella gestione delle pratiche che intercorrono fra il Tribunale per i Minorenni e i tutori: mancanza di risposta alle comunicazioni di rinuncia alla tutela per cui il tutore non sa se la sua comunicazione sia stata recepita né se sia stato nominato un altro tutore come previsto, mail e Pec inviate dai tutori al Tribunale rimangono senza risposta e spesso non si riesce a comunicare con gli uffici di Cancelleria”.
Sulla base di questo andamento, l’associazione ha chiesto alla Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e alla Presidente del Tribunale per i Minorenni un incontro per condividere e individuare insieme azioni di miglioramento. «Soltanto il 17 gennaio scorso – informa Mastellari – è stato possibile incontrare la Garante e la Presidente del Tribunale. Il confronto è stato positivo, la Presidente del Tribunale ha recepito le problematiche e ha prospettato la redazione di “Linee Guida” regionali condivise fra Tribunale, AGIA e Tutori». Purtroppo ad oggi la stesura delle Linee Guida non è ancora stata effettuata, mentre permangono i problemi più volte segnalati. «Per questo – prosegue la presidentessa – nei mese di marzo 2023 al fine di valutare l’andamento delle tutele abbiamo promosso un’indagine conoscitiva a cui hanno partecipato 50 tutori della Regione».
Di seguito riportiamo le informazioni ottenute dall’analisi:
– le tutele in corso risultano essere solamente 20, mentre le rinunce alla tutele sono 39;
– i tutori disponibili ad assumere tute n. 27, tutori non disponibili temporaneamente e permanentemente n. 15 e n.4;
– tutori disponibili che non hanno ricevuto nomine da 1, 2, 3, anni n. 12;
– i tutori che hanno chiesto la cancellazione dall’elenco tutori sono 2, ha richiesto la sospensione sine die 1 tutore.
Al fine di favorire e velocizzare l’aggiornamento dell’Elenco Tutori, di competenza della Garante, i dati rilevati sono stati inseriti in un apposito File informatizzato in condivisione diretta con l’Ufficio della Garante. «Abbiamo trasmesso i risultati dell’indagine e le istanze che continuano a pervenire da parte dei tutori sia alla Presidente del Tribunale che alla Garante chiedendo un ulteriore incontro di confronto e di approfondimento – spiega Mastellari – ma non è pervenuto alcuna risposta in merito. Consapevoli che l’attuale numero dei tutori volontari non sia sufficiente, stiamo portando avanti iniziative per sensibilizzare al tema e promuovere la figura del tutore volontario. Nel contempo abbiamo fatto presente all’ufficio della Garante la necessità di organizzare nuovi corsi di formazione per tutori volontari e proseguire l’aggiornamento/formazione dei tutori già formati». Una situazione simile non può far altro che accrescere demotivazione e sfiducia nei tutori, anche perché come riferito dall’associazione non ci sono stati significativi miglioramenti dopo l’incontro dello scorso 17 gennaio. «Il numero delle rinunce alle nomine assegnate indicano chiaramente come i tutori si sentano scoraggiati e vivano una grande preoccupazione per i molti giovani ragazzi che rimangono senza l’accompagnamento e il sostegno di un tutore nel loro percorso di vita e inserimento nella nuova realtà in cui si trovano», conclude Paola Mastrellari.