Mito è una parola di origine greca che significa «racconto» o «narrazione».
I primi miti venivano trasmessi per via orale e utilizzati dagli antichi per spiegare le origini del mondo o delle divinità. Nei secoli il mito viene tramandato di generazione in generazione e diventa elemento fondamentale di un patrimonio sociale condiviso.
Dal 21 al 28 giugno 2022 Ravenna ospiterà Roleplayng The Myths, uno scambio culturale dove 24 giovani tra i 16 e i 20 anni, maschi e femmine, proveniente da Italia, Spagna e Bulgaria, parteciperanno a giochi di ruolo, facendo conoscere miti e leggende dei propri paesi. L’inglese sarà la lingua comune utilizzata dai partecipanti.
Nel 2021 Roleplaying The Myths è stato approvato a livello europeo tramite LibrAzione, Cooperativa sociale con sede a Ravenna, dove lavora Kingsley Ngadiuba, operatore giovanile con esperienza in scambi culturali. Kingsley ha ideato e sviluppato il progetto formando un team di lavoro assieme a Dario Erste (italiano), Martina Veleva (bulgara) e Karim Mansari Ibañez (spagnolo).
Le attività si svolgeranno al CISM e allo Spazio Agora di Lido Adriano e i ragazzi saranno ospitati nel campeggio Villaggio dei Pini a Punta Marina.
All’inizio verrà spiegato cosa si intende per mito e gli elementi che lo compongono. Il progetto si discosta dalla mitologia classica, ma rimane incentrato su quella europea, portando alla luce anche le tradizioni dei piccoli paesi, per valorizzarle e fare in modo che non vadano perdute.
«I giovani saranno suddivisi in tre gruppi, a seconda della nazione di appartenenza. Ogni gruppo racconterà i miti del proprio paese tramite diverse modalità espressive, per esempio attraverso una storia, una canzone, una scena teatrale, un ballo e poi man mano che si va avanti i ragazzi si mescoleranno all’interno dei gruppi – spiega Kingsley -. Roleplaying the myth è un mosaico di persone che si raccontano. Ogni individuo ha una certa nazionalità, ma magari possiede radici culturali differenti, quindi succede che a certi miti di un determinato paese se ne aggiungano altri che i membri di quel paese non conoscono».
Sono previste diverse attività, tra queste, giochi di caccia al tesoro e una notte dedicata alle stelle per parlare dei miti delle costellazioni.
«In questo modo il gioco viene utilizzato in maniera cooperativa e non competitiva – continua Kingsley -. Non ci sono vincitori né vinti. I partecipanti sono spinti verso una maggiore consapevolezza di loro stessi, del gruppo, delle relazioni e dei valori che stanno alla base di una sana convivenza tra le persone. Ogni individuo, sullo sfondo di una ambientazione assegnata e interpretando il proprio ruolo, mostrerà abilità differenti, tutte importanti tra loro. Alla fine di ogni giornata ci sarà un momento di riflessione su cosa è stato appreso.»
Tra gli obiettivi di Roleplaying the myths c’è quello di sensibilizzare i ragazzi «sull’importanza delle tradizioni nazionali e dimostrare che l’elemento mitologico è un aspetto che collega tutti i Paesi»
Tramite questo scambio culturale, i protagonisti si renderanno conto che differenti tradizioni legate al mito hanno molti punti in comune, che le persone sono uniche e diverse tra di loro, ma uguali sotto certe angolazioni.