L’assurdità di avere un «permesso di soggiorno» quando sei nato in Italia

Ho guardato bene le parole «permesso di soggiorno» e le ho scomposte. Alla fine, mi sono posto una domanda: ‘«Non è assurdo che io debba chiedere un permesso per vivere nel Paese dove sono nato?».

Questa è una pillola difficile da ingoiare. Sembra quasi come chiedere il permesso di essere un membro della tua famiglia!
Come ha fatto, un certificato di nascita, a essere così inutile?

Prima, ero orgoglioso di dire che sono nato a Torino, in Italia, ma non è più così, perché in fondo non importa. Ogni anno, infatti, sono costretto a chiedere al Governo l’autorizzazione per vivere nel Paese in cui sono nato. Come se non bastasse,
mi capita di restare in attesa per lunghi periodi, come tanti altri, e soffrire per i fallimenti del sistema burocratico.

A dir la verità, ogni tanto, quando aspetto nella lunghissima fila di persone che chiedono il permesso di soggiorno o altre informazioni al di fuori della Questura, sono invidioso di quelli che sono dall’altra parte e che non fanno mai la fila. Spesso osservo come questi due gruppi siano trattati in modo diverso.

La legge dovrebbe dividerci o unirci? So quale sarebbe stata la risposta di Marco Tullio Cicerone: «Parliamo molto di libertà ma come posso essere un uomo libero in un Paese in cui sono nato ma dal quale temo di poter essere mandato via in qualsiasi momento, se non ho i requisiti e non sono all’altezza al livello fiscale?».

Vi rendete conto, che il Paese non mi vuole? Credetemi, è doloroso non essere apprezzati dal Paese in cui sei nato quando fai
tutto il necessario per essere un buon cittadino e adempiere alle le tue responsabilità. Ti si continua, comunque, a chiedere molto di più.

Tuttavia, ho un’idea geniale su come ottenere la mia cittadinanza italiana, andando oltre le innumerevoli e interminabili procedure burocratiche: dovrò diventare un super eroe. Così, oltre alla cittadinanza, prenderò anche una medaglia d’onore.