A Buon Diritto è un’associazione che esiste dal 2001 e ha lo scopo di promuovere la cultura dei diritti umani e, in particolare, tutelare i diritti delle persone migranti. Per questo motivo è tra i promotori di Ero Straniero, una campagna nata nel 2017 e formata da più associazioni. Dopo la raccolta di 90.000 firme, Ero Straniero ha depositato una proposta di legge alla Camera dei deputati per la riforma sull’immigrazione.
Francesco Portoghese, esperto in Diritto dell’Immigrazione e collaboratore di A Buon diritto, racconta come Il Decreto Flussi attualmente in vigore riveli tante criticità: «In Italia la legge sull’Immigrazione risale al 1998 e non è mai stata riformata in maniera organica. Abbiamo assistito solo a delle modifiche parziali. Questa legge disciplina le modalità d’ingresso regolare e il rilascio dei permessi di soggiorno. Secondo ero Straniero, i canali d’entrata nel paese non rispondono alle esigenze del tessuto sociale italiano. Non esiste una normativa efficace che consenta, a chi vuole entrare per lavoro, di ottenere il permesso di soggiorno e neppure diamo la possibilità di regolarizzare la propria posizione alle persone già presenti in Italia». A livello governativo, ogni anno si stabiliscono delle quote annuali d’ingresso e anche i settori in cui vanno distribuiti i lavoratori stranieri.
Francesco quali sono gli step previsti dal Decreto Flussi per uno straniero che voglia entrare e lavorare in Italia?

«Per sintetizzare gli step sono i seguenti:
- Il datore di lavoro che ha bisogno di assumere personale straniero presenta la domanda.
- Se la domanda rientra nelle quote previste, viene rilasciato il nullaosta d’ingresso.
- Con il nullaosta la persona si reca all’ambasciata per chiedere il visto d’ingresso. Se ottiene il visto può entrare regolarmente in Italia.
- Una volta in Italia, lo straniero può chiedere alla prefettura il contratto di soggiorno (solo se ha un contratto di lavoro) e fare domanda per il rilascio del permesso di soggiorno».
Che problemi presenta questo sistema ?
«Secondo la campagna Ero Straniero questo decreto presenta delle falle strutturali importanti. Per esempio, ci sono molte più domande rispetto alle quote disponibili e c’è una divisione rigida tra le categorie di lavoro. Per la presentazione delle domande viene ideato un “click day”, a cui si deve attenere il datore di lavoro che vuole assumere e le quote disponibili vengono esaurite nel giro di pochi minuti. Inoltre, si assiste a un costante abbandono della procedura man mano che si va avanti negli step previsti dal decreto. Quindi, il numero dei nullaosta rilasciati diventa inferiore al numero delle quote disponibili, con una riduzione progressiva della forza lavoro che può fare ingresso in Italia. Tra le cause di abbandono Ero Straniero cita la lunghezza della procedura e le complicazioni burocratiche che si verificano man mano che si passa da uno step all’altro, oltre all’aumento dei costi per il viaggi. Importante è sottolineare come, anche chi riesce a entrare in Italia e vuole regolarizzarsi, vada incontro a un sistema complicato, che spesso non gli consente di terminare la procedura e quindi non gli permette di uscire dalla sua condizione di clandestinità»
Quali sono i dati definitivi e cosa ha fatto il nostro Governo per risolvere le criticità ?
«Se analizziamo i dati del 2022, solo il 30% delle persone entrate in Italia è stato assunto e possiede i documenti per soggiornare regolarmente. Questa percentuale è data dalla proporzione tra il numero di quote stabilito dal Decreto Flussi e i permessi di soggiorni rilasciati. Tutti i governi che si sono succeduti dal 1998 in poi, pur rilevando le stesse criticità, non hanno mai prestato la dovuta attenzione alla tematica, e non hanno voluto strutturalmente la normativa in vigore»
Ero straniero cosa propone per migliorare il Decreto Flussi?
«Ero Straniero ha ideato una serie di proposte che possono migliorare il sistema attualmente in vigore. Possiamo riassumerle come segue:
- Non ci deve essere un tetto massimo di quote d’ingresso e il datore di lavoro deve essere lasciato libero di assumere in qualsiasi giorno dell’anno (no click day).
- Non deve sussistere una divisione per settori lavorativi.
- Bisogna semplificare la procedura e i ritardi burocratici che si realizzano nel passaggio da uno step all’altro. Serve un sistema più snello.
- E’ necessario un ampliamento dei canali d’ingresso. Per esempio, si può aggiungere un canale per “Ricerca Lavoro”, vale a dire, il lavoratore che non ha ancora un lavoro, può entrare e soggiornare in Italia per un anno e si impegna a lasciare il paese in questo arco temporale se non lo trova. Oppure, è utile pensare a un canale d’ingresso per “Sponsorship”, dove un soggetto privato o un’organizzazione garantiscono l’ingresso della persona, che tornerà al suo paese se non dovesse trovare lavoro, sempre nel giro di un anno.
- Occorre regolarizzare le persone straniere che non hanno una posizione regolare in Italia, dando la possibilità a chi ha un’offerta di lavoro di ottenere un permesso di soggiorno.
- Si può ipotizzare anche una regolarizzazione per “radicamento sociale”, ovvero procedere a regolarizzare la persona che si è radicata sul territorio, costruendo legami familiari e affettivi, che dimostra di aver imparato la lingua, di essere inserito nel mondo del lavoro e di non aver commesso reati.»
Il lavoro di Ero Straniero si concentra sull’analisi di dati che rappresentano persone. Svela un sistema che si è rivelato inefficace e inaffidabile nell’assunzione di lavoratori stranieri regolari. Quello di Ero Straniero è un impegno costante, rivolto a migliore le procedure per gli ingressi, dare stabilità, arginare il fenomeno della precarietà lavorativa e della clandestinità. Si spera nel raggiungimento di un equilibrio economico e sociale dove gli immigrati siano considerati un valore aggiunto per il nostro Paese e non un problema da risolvere.