Elisa Chiesa: «Menti aperte e accoglienza, così diventiamo interculturali»

Elisa Chiesa del Consorzio Comunità Brianza, uno dei partner tecnici del progetto Eccipa, era stamattina a Ravenna, dove ha raccontato i vantaggi di far parte del progetto, le azioni da intraprendere e le parole chiave. Ecco le sue interessanti riflessioni, tradotte dall’inglese.

Elisa, lei è uno dei coordinatori di progetto per la parte tecnica. Nel costruire una strategia d’integrazione, quanto sono motivate le città e qual è il vantaggio che, come partner tecnico, vi viene da Eccipa?
«Ci sono due livelli. Uno riguarda Ravenna, l’altro la nostra area di lavoro, che. come come Consorzio Comunità Brianza è la Lombardia e la provincia di Monza e Brianza. Il Comune di Ravenna ha un livello molto buono di strategie interculturali e l’intercultura riguarda tutti i settori. Nel nostro caso, le città sono consapevoli dell’importanza dell’integrazione ma ci sono tante barriere burocratiche che impediscono di sviluppare, effettivamente, azioni in questo senso, specialmente sul fronte della formazione, che è davvero carente per quanto riguarda le competenze interculturali. Dal canto nostro, il vantaggio è considerare quanto sia importante il dialogo interculturale per governare bene una città. Abbiamo le competenze, le abilità e l’esperienza sul campo per aiutare le amministrazioni pubbliche ad aprire gli occhi e a capire meglio le situazioni, evitando che si rimanga a un livello troppo alto e facendo in modo che si scenda, invece, verso il basso».

Quali due parole sceglierebbe per descrivere Eccipa?
«Apertura di mente, prima di tutto. E poi accoglienza di ogni persona, con la sua personale diversità».