Convivenza, sostenibilità, equità. Sono alcuni dei valori che consentono alle identità individuali di diventare comunità. È su questi temi che il 25 febbraio 2022 l’assessorato all’Immigrazione del Comune di Ravenna lancia una lunga serie di iniziative che andranno avanti fino all’inizio di aprile. Il percorso, dal titolo «Territori Comuni», si dipanerà in vari luoghi della città e del forese, attraversando varie discipline: arte, fotografia, letteratura, teatro (a questo link il programma completo).
Il programma di «Territori Comuni» è suddiviso in cinque grandi aree: «Le forme del vedere i territori», «Le forme dell’ascoltare i territori», «Le forme del gustare i territori», «Le forme del convivere» e «Le forme della città».
“Andare alla scoperta di Ravenna e del suo circondario attraverso molteplici modalità di comunicazione, mettendoci in ascolto, ma anche partecipando attivamente a forme espressive diverse ci è sembrato un modo stimolante per aprirci ad un territorio vasto e multiforme di cui andare molto orgogliosi – afferma l’assessora al Decentramento, Federica Moschini –. Abbiamo pensato di proporre eventi che possano incuriosire molte persone che potranno confrontarsi con tante realtà e mettersi in gioco, raccogliendo suggestioni tra la parola scritta e quella teatrale, tra la forma espressiva della fotografia e la riflessione legata al ricordo indelebile della Mecnavi e molto altro. ‘Territori Comuni’ è proprio questo: condividere esperienze per essere sempre più consapevoli della ricchezza della nostra comunità”.
Per quanto riguarda la prima, «Le forme del vedere i territori», il 25 febbraio è previsto il primo incontro del laboratorio di fotografia «Abitare gli spazi» che verrà condotto da Luca Gambi alla Casa delle culture di Ravenna. Completamente gratuito, permetterà ai partecipanti, tra cui anche un gruppo di beneficiari del Sai (Sistema accoglienza integrazione), di imparare i fondamenti teorici e tecnici della fotografia, sperimentandoli anche sul campo. I progetti realizzati saranno esposti durante il Festival delle Culture in programma dal 10 al 12 giugno e potranno trovare spazio anche sul portale https://parolapertamagazine.it/ della Cooperativa sociale Terra Mia.
Il 25 febbraio alle 17,30 è anche la data di inaugurazione della mostra fotografica di Giampiero Corelli e Barbara Gnisci «Sulle orme di una comunità invisibile: i Rom di oggi e di ieri» allestita nello spazio espositivo PR2, in via D’Azeglio 2 a Ravenna.
Domenica 6 marzo alle 14 è in programma, a partire dalla Tomba di Dante, «Ci rubano le tombe! Storie di immigrati di successo», una camminata interculturale che metterà in relazione i personaggi di Galla Placidia, Teodorico, Dante. I racconti e gli approfondimenti sono a cura di studio Doiz.
Iscrizioni al link: https://forms.gle/cdW9m2a7AAm6YF5UA
Domenica 20 marzo sarà la volta di «Una pineta lunga sette secoli», ovvero una biciclettata tra le pinete di Ravenna. Il ritrovo sarà alle 14 al parcheggio Despar di via Romea 148. Per chi volesse, è prevista la possibilità di ritrovarsi alle 15,30 a Lido di Dante (ponte Bailey): da lì, si proseguirà a piedi sull’argine (lato Lido Adriano) fino alla spiaggia libera di Lido di Dante. A ogni tappa, verranno letti brani tratti dalle opere di Dante, Boccaccio, Byron, Dryden, Pascoli, Coetzee e Guberti. Narrazione in spiaggia a cura di studio Doiz.
Iscrizioni al link: https://forms.gle/kXAiza4tUsUxMczK6
La seconda parte del programma, «Le forme dell’ascoltare i territori», inizia il 23 marzo alle 21,30 al Teatro Socjale di Piangipane con Almar’à in concerto. Almar’à è la prima orchestra di donne arabe e del Mediterraneo. Nata nel 2017 tra Firenze e Roma grazie alla collaborazione tra Fondazione Fabbrica Europa e il Centro socio-culturale tunisino Dar Tounsi, vede il coordinamento artistico di Ziad Trabelsi dell’Orchestra di Piazza Vittorio.
Iscrizioni al link: https://forms.gle/PrwXP6AiG2EKu2vw9
Sabato 26 marzo si svolgerà «Il tessitore di foreste», camminata poetica con Tiziano Fratus. Il ritrovo è alle 9,30 alla Pineta San Vitale. Si tratterà di un’esperienza comunitaria in ambienti naturali e in luoghi di transizione, fra la dimensione abitativa e ordinaria umana e ambienti agresti, boschivi, naturali. Al cammino e all’osservazione degli elementi naturali presenti, si mescolano sessioni di meditazione, di ascolto, di ispirazione e scrittura, di lettura.
Iscrizioni al link: https://forms.gle/E5Upk6xc5mhX6uoL9
Il poeta Tiziano Fratus sarà poi alle 17,30 della stessa giornata nella saletta Dantesca della Biblioteca Classense. Nell’incontro «Radico Ergo Sum: sono poiché radico» racconterà del sentimento chiamato dendro-sofia, da dendron (albero) e sophia (conoscenza, esperienza, saggezza). Attraversare le selve e scriverne è diventato per Fratus il modo di abitare il tempo, di transitare da una stagione all’altra.
Iscrizioni al link: https://forms.gle/U7tvHYW2WBgtkp4g7
L’8 aprile alle 21, nella sala pinetale del Parco 1° Maggio a Fosso Ghiaia, Ravenna Teatro/Teatro delle Albe, in collaborazione con Brutture Moderne, porteranno in scena «I fatti – l’aria infiammabile delle pianure». Luigi Dadina e Francesco Giampaoli, partendo dai trebbi della tradizione romagnola, associabili anche ai griot africani, proporranno una ballata blues in cui voce e musica tessono una storia, fuori e dentro la biografia del protagonista.
Iscrizioni al link: https://forms.gle/A1crk25w9CQCkWuFA
Per «Le forme del gustare i territori» è inoltre in programma, il 15 marzo alle 20 al Teatro Socjale di Piangipane, «Pane e Petrolio», una coproduzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro e Teatro delle Ariette. Lo spettacolo, di Paola Berselli, Luigi Dadina e Stefano Pasquini, vede in scena Paola Berselli, Luigi Dadina, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini per la regia di Stefano Pasquini e con la collaborazione di Laura Gambi. In una scena condivisa da attori e spettatori, intorno a un grande tavolo mensa, si dipana il racconto di una generazione che ha attraversato il guado dalla civiltà contadina a quella operaia, per ritrovarsi in un mondo in cui tutto sembra sbriciolarsi e dove, tra i resti, si fanno spazio diverse intolleranze, da quelle alimentari a quelle sociali. Alto e basso, passato e presente, tragico e comico si intrecciano nel tempo di una cena-spettacolo, dove condividere i fatti esclusi dai libri di storia e le parole dei poeti, da Pasolini a Frenaud.
Iscrizioni al link: https://forms.gle/zNtnXSAPedfEnSvP8
La quarta parte del programma, «Le forme del convivere», vedrà a partire dal 3 marzo «Territori comuni, il piacere di scrivere», un corso di scrittura interculturale a cura della cooperativa sociale LibrAzione, in programma al centro sociale La Quercia di Ravenna.
La commemorazione del 35° anniversario della strage della Mecnavi vedrà invece due importanti iniziative pensate per non dimenticare il disastro avvenuto il 13 marzo 1987, al porto di Ravenna, sulla motonave Elisabetta Montanari, dove durante le operazioni di manutenzione straordinaria morirono tredici persone. Lunedì 7 marzo alle 10, al Palazzo dei Congressi di Largo Firenze a Ravenna, è previsto l’evento «Ricordando la strage della Mecnavi». Dopo l’introduzione dell’assessora all’Immigrazione del Comune di Ravenna Federica Moschini, dialogheranno Angelo Ferracuti, autore del libro «Il costo della vita. Storia di una tragedia operaia» (Einaudi) e il giornalista Carlo Raggi. In programma la lettura scenica de «Lo squalo» del regista Eugenio Sideri. Modera Silvia Manzani, direttrice del magazine Parola Aperta. In esposizione alcune opere da “Quanti guanti”, un progetto artistico di Giancarlo Gramantieri e Marco Bravura.
Venerdì 11 marzo alle 10, alle Artificerie Almagià di Ravenna, è in programma la tavola rotonda «Diritto al lavoro sicuro» con il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il presidente del Tribunale di Ravenna Michele Leoni, il procuratore capo della Repubblica di Ravenna Daniele Barberini, il magistrato e consigliere di Cassazione Roberto Riverso, la segretaria generale della Cgil di Ravenna Marinella Melandri, il segretario Cisl Romagna Roberto Baroncelli e il segretario generale della Uil di Ravenna Carlo Sama. Modera Federica Moschini, assessora al Lavoro del Comune di Ravenna. Verranno lette alcune rime tratte da «Il Volo». In programma anche «La ballata dei picchettini» a cura dell’artista Moder. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul maxischermo del Mercato Coperto di piazza Andrea Costa a Ravenna. In esposizione alcune opere da “Quanti guanti”, un progetto artistico di Giancarlo Gramantieri e Marco Bravura.
Domenica 13 marzo, infine, sarà la volta della commemorazione dei caduti della Mecnavi, evento in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil Ravenna. L’appuntamento è alle 11 sullo scalone della Residenza Comunale, in Piazza del Popolo 1. Dopo la deposizione della corona, interverranno il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, la sindaca di Bertinoro Gessica Allegni, il segretario generale della Cisl Romagna Francesco Marinelli.
Sabato 12 marzo alle 17,30, al Cisim di Lido Adriano (viale Parini 48), andrà in scena «Come quando fuori pioveva», spettacolo teatrale dei Panda Project. Lo spettacolo indaga l’accoglienza, una parola che evoca amore, ma anche paura. Perché si accoglie? Perché si chiudono le porte? Nonostante le notizie raccontino l’Italia come un paese chiassoso che non vuole accogliere, che si chiude, c’è la necessità di raccontare il Paese fatto di persone con la “P” maiuscola che, senza fare rumore, fanno.
Iscrizioni al link: https://forms.gle/zNtnXSAPedfEnSvP8
Dal 21 marzo, nello spazio espositivo di via Berlinguer 11, sala Buzzi, si potrà visitare la mostra fotografica «Così lontano, così vicino». Sarà anche disponibile il catalogo del concorso lanciato nel 2021 in vista del Festival delle Culture e che dà origine alla mostra. Ogni fotografia racconta una storia fermando così un istante di vita per sempre. Sono inquadrature ravvicinate di volti, situazioni, ma anche distanze, geometrie di colori, luoghi di incontro e assenza di persone.
Nell’ambito di «Territori Comuni» confluisce anche la rassegna letteraria sui diritti e contro le discriminazioni «Scritture di frontiera» a cura dello scrittore Matteo Cavezzali. Il 29 marzo alle 18, alla Biblioteca Classense di Ravenna, sarà ospite Takoua Ben Mohamed, autrice del libro «Il mio miglior amico è fascista». Fumettista, illustratrice, graphic-journalist e producer italiana di origine tunisina, Ben Mohamed racconta, non senza ironia, una storia che parla di pregiudizi, stereotipi, razzismo, scuola, crescita e amicizia. La scrittrice è anche collaboratrice di Parola Aperta. Il 30 marzo alla stessa ora, sempre alla Classense, arriverà Federico Faloppa, autore di «#Odio. Manuale di resistenza alla violenza delle parole». Faloppa insegna all’University of Reading (Regno Unito) e lavora nella commissione contro le discriminazioni dell’Onu. Collabora come formatore per Amnesty International. Il 31 marzo, sempre alle 18, la scrittrice e autrice Rai Maria Pia Ammirati presenterà «Vita ordinaria di una donna di strada», romanzo sulla tratta e lo sfruttamento sessuale che diventerà una serie Rai. Chiuderà la rassegna, alle 18 del 6 aprile, Nadeesha Uyangoda, autrice del romanzo «L’unica persona nera nella stanza». Nata in Sri Lanka, Uyangoda vive in Brianza da quando aveva sei anni. È un’autrice freelance che da tempo si occupa di identità, razza e migrazioni. I suoi lavori sono stati pubblicati da Al Jazeera English, Not, «Rivista Studio», «The Telegraph», Vice Italia, OpenDemocracy.
Per l’ultima parte di «Territori Comuni» dal titolo «Le forme della città», il 17 marzo alle 17,30, a Palazzo Rasponi dalle Teste, la collaboratrice di Parola Aperta, Sara Mazzola, presenterà l’incontro «Abitare la prossimità». Dedicato ai nuovi modelli dell’abitare, alla dislocazione e costruzione dei servizi, alla rigenerazione di spazi, di relazioni, temi di responsabilità dell’ente pubblico e del cittadino, l’incontro vedrà come protagonisti Ezio Manzini e Linda Di Pietro. Ezio Manzini è uno dei maggiori studiosi italiani e mondiali di design per la sostenibilità. Fondatore di Desis, un network internazionale su design per l’innovazione sociale e per la sostenibilità, è honorary professor al Politecnico di Milano, chair professor alla University of the Arts London e attualmente è guest professor alla Tongji University – Shanghai e alla Jiangnan University. Linda Di Pietro, manager culturale di Base Milano, ex-presidente di Rena, laboratorio di protagonismo civico e associazione di persone che credono nell’importanza di lavorare sulle condizioni che «danno forma alla società». Di Pietro insegna progettazione culturale per le città contemporanee all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Iscrizioni al link: https://forms.gle/fcfnSsRqDaykhfiN7
Tutti gli eventi si svolgeranno nel rispetto delle normative previste per il contrasto al Covid-19. Territori Comuni è organizzata con la collaborazione di Librazione, Comune di Bertinoro, Cgil, Cisl e Uil, Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Panda Project, Parola Aperta, Onnivoro, Teatro delle Ariette e Terra Mia.
Per informazioni dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì e il giovedì anche dalle 14 alle 18:
politicheimmigrazione@gmail.com
0544 482456
366 5738012