«Come quando fuori pioveva», l’accoglienza sale sul palco

Si chiamano Panda Project e nascono a Ravenna nel 2009. Beatrice Cevolani, Hendry Proni e Delia Trice sono attori e autori che lavorano con tutti i tipi di pubblico e partecipano anche a laboratori di teatro nelle scuole. Adorano trattare argomenti differenti e sperimentare diverse tecniche sceniche. Hanno affrontano temi come il bullismo e il razzismo, ma non solo, amano spingersi oltre. Qualche anno fa vengono contattati dalla Casa delle Culture di Ravenna per fare uno spettacolo sull’accoglienza.

«All’inizio eravamo molto intimiditi da questa tematica», confessa Beatrice che, assieme a Hendry Proni, sabato 12 marzo alle 17.30 al Cisim di Lido Adriano metterà in scena lo spettacolo «Come quando fuori pioveva», che rientra nella programmazione di Territori Comuni: «Non avevamo mai affrontato sul palcoscenico questo argomento e volevamo rappresentarlo in maniera efficace. Pensavamo a uno spettacolo che mettesse in luce i molteplici aspetti dell’accoglienza, sia positivi che negativi, le gioie e i dolori, i dubbi e le perplessità»

I Panda Project decidono di adottare l’intervista come strumento per raccogliere il materiale necessario al loro lavoro. Radunano le testimonianze di tante famiglie che hanno ospitato stranieri di provenienza diversa, a Ravenna come in altre città.

«E’ stata una bellissima esperienza. Abbiamo appreso come viene vissuta la dinamica dell’accoglienza nella sua quotidianità e con tutte le sfumature che essa comporta. L’ascolto è la prima cosa. Queste narrazioni hanno tessuto la trama che avevamo in mente – dice Beatrice -. Il cuore pulsante del teatro parte dalla scoperta, dal confronto, dallo scambio con l’altro. E’ lì che nasce l’accoglienza e da lì è venuto alla luce “Come quando fuori pioveva”» Il titolo si può definire polisemico. Infatti, richiama sia l’inizio delle favole che il principio di un racconto popolare o un proverbio. A ognuno la sua interpretazione.

Tra le difficoltà che accomunano le esperienze di ospitalità, emerge il disagio che i migranti hanno nel parlare di loro stessi e di quello che hanno vissuto. Poi, con il tempo, questo aspetto si attenua e nascono dei legami importanti che si mantengono negli anni. «Questa è una caratteristica che mi ha toccato nel profondo» dice Beatrice.

Con pennellate di ironia, i Panda Project mostrano anche gli stereotipi che riguardano l’accoglienza, come le opinioni delle persone che preferiscono spedire aiuti all’estero, ma non ospitare in casa propria, altrimenti chissà cosa potrebbe succedere. Oppure, parlano di coloro che vogliono accogliere, ma in realtà cercano una domestica o un fattorino.

L’esibizione è rivolta a tutti, sia bambini che adulti. Composta da una parte narrativa e da un’altra interattiva, gli spettatori, quando gli attori pongono delle domande, possono partecipare in prima persona. Con una rappresentazione che comprende differenti dinamiche narrative, i Panda Project riescono a mostrare le sfaccettature di una tematica delicata come l’accoglienza e mettere in luce punti di vista differenti, dando al pubblico diversi spunti di riflessione.

«A volte, finito lo spettacolo», afferma Beatrice, «le persone vogliono parlare con noi e raccontarci le loro storie. Questa splendida relazione che nasce tra noi e il pubblico è la grande soddisfazione che ti dà mettere in scena Come quando fuori pioveva».

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